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Sabato, 20 Aprile 2024
San Giovanni a Teduccio San Giovanni a Teduccio

Omicidio Amendola, le motivazioni per cui sono stati scarcerati gli indiziati

Il Tribunale del Riesame non ha ritenuto univocamente interpretabili le intercettazioni di conversazioni tra Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco. Manca il movente

Le intercettazioni non permettono "un collegamento diretto e univoco tra le dichiarazioni rese da Gaetano Nunziato sull’omicidio di Vincenzo Amendola". Questa la motivazione con cui Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco, i presunti killer del 18enne ucciso e seppellito a San Giovanni a Teduccio per una presunta relazione con la compagna di un boss, sono stati scarcerati nelle scorse settimane.

Una interpretazione difficile delle telefonate, che però – spiega il Tribunale del Riesame – "potrebbe essere superata se fosse stato individuato in maniera certa il movente dell’omicidio". "Gli elementi a carico di Formicola e Tabasco non integrano un quadro di gravità indiziaria sufficiente per l’emissione di una misura cautelare", è la conclusione dei giudici.

Le dichiarazioni di Giovanni Nunziato, il terzo presunto complice che aveva fatto luce sulla vicenda agli inquirenti, e tre conversazioni intercettate nel corso delle indagini, sono considerati indizi, ma non utili a trattenere in cella gli indagati.

Nelle conversazioni telefoniche, emerge il timore di Formicola e Tabasco per la decisione di Nunziato di "pentirsi", ma questo non sarebbe univocamente interpretabile al punto da accertare il coinvolgimento dei due. Inoltre non c’è, ad avviso del collegio, una univoca interpretazione dei riferimenti alla scomparsa di Amendola.

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