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San Giovanni a Teduccio

San Giovanni a Teduccio: negozi danneggiati da spari e petardi Ma non è racket

Banale vandalismo o vero e proprio racket? E' quello che si chiedono in molti dopo il danneggiamente di vari negozi del centro. Spari e petardi che sarebbero però da condurre ai festeggiamenti per il Capodanno a causa del malcostume parteneopeo di usare armi vere e proprie al posto dei botti

Vari negozi danneggiati da spari e petardi in pieno centro tra via Pietro Colletta e Borgo Orefici, corso Garibaldi e corso Lucci. Come se non bastasse una tragedia è stata scampata a San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, dove un proiettile vagante si è conficcato nel soffitto della cucina di un’abitazione mentre una signora era intenta a svolgere mansioni domestiche. Questo è il bilancio dei festeggiamenti post Capodanno nel capoluogo campano.

Racket o solo vandali?

A detta degli inquirenti sarebbe più plausibile la seconda opzione, complice la notte dei botti per eccellenza. Si tratterebbe quindi del malcostume napoletano troppo diffuso di usare armi vere al posto dei botti per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Se così fosse si tratta ugualmente di episodi criminali da condannare.

«Questi episodi – a detta del procuratore capo Giandomenico Lepore - potrebbero essere collegati ai festeggiamenti di Capodanno. Racket? Non si può dire con questi elementi, ma mi meraviglierebbe. Siamo in un momento relativamente tranquillo e non è il caso di fare allarmismi inutili».

Anche Maurizio Maddaloni,  presidente dell'Ascom sottolinea di non aver ricevuto denunce di racket da parte di iscritti all'associazione generale del commercio, del turismo e dei servizi della Provincia di Napoli. «Poiché parliamo di Capodanno – spiega Maddaloni - potrebbe trattarsi proprio di episodi di vandalismo non nuovi al malcostume della città».

Il riferimento al momento tranquillo da parte del procuratore Lepore è fondato, per esempio, sulla richiesta della tangente di Natale ai negozi della Pignasecca che, dopo le passeggiate delle associazioni con le forze dell'ordine, quest’anno non c’è stata.
La pensa così anche Tano Grasso, consulente Antiracket del Comune: «Racket con gli spari nelle vetrine? Parlerei più che altro di intimidazione ambientale. Il 31 dicembre scatta nella mente di gruppi ai margini della criminalità il meccanismo "tana, liberi tutti".
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