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Opedale del Mare, ci siamo: i lavori termineranno tra un anno

La scadenza fissata e confermata è il 29 agosto 2015. Un'opera che costerà 365 milioni di euro, ed è volta ad accorpare Loreto Mare, Incurabili, Ascalesi e San Gennaro

Il 29 agosto 2015: è questa la data fissata per la fine dei lavori all'Ospedale del Mare di Napoli, il complesso progettato nel 2004 per accorpare Loreto Mare, Incurabili, Ascalesi e San Gennaro. La visita di stamane, alla quale hanno partecipato il presidente della Regione, il sindaco, il commissario ad acta dell'ospedale e il direttore generale dell'Asl Napoli 1, è servita per fare il punto sull'avanzamento dei lavori.

Un appalto per il quale sono stati liquidati finora 14 milioni di euro, e che coinvolge in media 350 operai al giorno. Inizialmente le imprese vincitrici dell'appalto si erano impegnate a consegnare l'opera entro il 2008-2009, ma ritardi, inchieste, e rimodulazione della Zona Rossa del Vesuvio hanno notevolmente allungato i tempi.

Stefano Caldoro parla di “miracolo”. “Senza il contributo della Regione sarebbe un'altra opera incompiuta. Quando siamo arrivati era tutto fermo, e non c'era la copertura economica, abbiamo investito 200 milioni ed entro l'anno sarà aperta la parte ambulatoriale”. Inizialmente il costo dell'opera era stimato in 210 milioni, mentre ora l'importo finale è salito fino a 286. Se si considerano anche i contenziosi, si arriva a superare i 365 milioni.

Il sindaco Luigi de Magistris ha sottolineato che l'opera “cambia il volto della sanità nell'area metropolitana”, e rappresenta anche “grande intervento di riqualificazione urbana”.
Per il primo cittadino però bisogna stare attenti a non “depauperare l'offerta sanitaria nel centro della città, evitando doppioni, ma dando un futuro certo ai quattro presidi cittadini”.

De Magistris è intervenuto anche a proposito del pericolo Vesuvio: “I progressi fatti negli anni ci permettono di realizzare opere pubbliche anche in queste aree”. Gli fa eco l'assessore regionale alla Protezione civile e ai Lavori pubblici, Edoardo Cosenza: “327 isolatori in neoprene permettono alla struttura di resistere alle scosse di qualsiasi tipo, e si è pensato anche a proteggere l'edificio dai carichi da cenere”.

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